domenica 2 febbraio 2014

3 febbraio 1991: dalle spoglie del PCI nasce il PDS

Con la caduta del muro di Berlino anche nel PCI inizia a farsi strada l’ipotesi del cambiamento. Il segretario Achille Occhetto interpreta questa posizione convocando un Congresso straordinario a Rimini dal 12 al 24 novembre del 1989 nel quale annuncerà la svolta, ormai celebre come Svolta della Bolognina, dal nome dell’area dove avvenne il Congresso.
La mozione del segretario, che prevedeva espressamente la costituzione di una nuova forza politica, ebbe questo esito: delegati presenti 374, votanti 326, favorevoli 219, contrari 73, astenuti 34, usciti dall’aula in segno di protesta e disapprovazione 48. La mozione venne approvata quindi dal 58% dei delegati. Nel contempo si accetta la proposta dei contrari di indi- re un congresso straordinario entro quattro mesi per decidere se dar vita o meno ad un nuovo partito, cosa in apparente contraddizione con la mozione di maggioranza. Rimane l’idea di fon- do per la quale il PCI, sciogliendosi, avrebbe dovuto dar vita ad un partito unico della Sinistra, con l’apporto di socialisti e socialdemocratici, ma tutto ciò non avvenne, azzoppando in partenza l’intento occhettiano.
Tra i contrari allo scioglimento del PCI pesò molto quello del presidente ed ex-segretario Natta, che nel 1991 lascia la politica con una lettera nella quale esprime sfiducia verso tutta la classe politica italiana ed esprime altresì contrarietà verso il progetto craxiano di repubblica presidenziale.
Comunque il 31 gennaio 1991, tanto è durata la fase costituente del nuovo soggetto politico, si apre il XX° e ultimo Congresso del PCI. Achille Occhetto si appresta ad assumere la carica di segretario del nuovo soggetto, il Partito Democratico della Sinistra (PDS), ma accade un colpo di scena: il 4 febbraio, alla votazione, 132 delegati su 547 non partecipano alla votazione e i “no” alla sua elezione sono 37 in più rispetto a quelli di cui le opposizioni interne disponevano e Occhetto, per 10 voti, non ha il quorum per essere eletto.
Sconcerto e voci di complotto si avvertono negli ambienti PDS, Occhetto annuncia che non si ricandida ma che resta a disposizione del partito. A quel punto Massimo D’Alema, numero due del partito e stratega, organizza un’ulteriore votazione per l‘8 febbraio, in cui Occhetto viene eletto segretario con il 71% dei voti. Il 16 dello stesso mese viene eletto presidente del PDS Stefano Rodotà.
I comunisti non entrati nel PDS si organizzano prevalentemente nel Movimento della Ri- fondazione Comunista, fondato da Armando Cossutta e da Lucio Libertini. In seguito il movimento ingloberà anche Democrazia Proletaria e alcuni delusi dal PDS, assumendo il nome di Partito della Rifondazione Comunista. La presidenza è assunta da Cossutta e la segreteria da Sergio Garavini, che sarà accusato di leaderismo e portato alle dimissioni dalla carica nel 1993. Un direttorio seguirà la fase successiva, fino all’elezione a segretario del sindacalista e leader CGIL Fausto Bertinotti, che resterà alla guida del partito fino alla Presidenza della Camera (2006), quando gli subentrerà Franco Giordano.
Il partito, stabile su consensi dal 6% all’8%, siglerà un importante accordo di desistenza con l’Ulivo di Romano Prodi in vista del voto anticipato del 1996. La strategia risulterà vincente, fino al 1998, dove la maggioranza del PRC sfiducerà il governo Prodi, reo di tradire la promessa fatta ai comunisti di una legge sulle 35 ore di lavoro (come in Francia).
I contrari alla sfiducia, capeggiati da Cossutta e Diliberto, fonderanno il Partito dei Comunisti Italiani (PDCI), riunitosi solo nel 2009 al PRC nella Federazione della Sinistra, ma nel frattempo, in particolare dal 2008, i consensi per la Sinistra sono già crollati.
Nel corso della sua storia, il PRC ha avuto un solo ministro: Paolo Ferrero, attuale segretario del partito, che ha ricoperto la funzione di Ministro della Solidarietà Sociale dal 2006 al 2008 con Prodi a Palazzo Chigi. Un dato importante è stata l’elezione di Nichi Vendola a gover- natore della Puglia nel 2005, quando militava in Rifondazione. Egli ha dato origine, nel 2009, dopo aver perso l’anno precedente la sfida con Ferrero per la segreteria, al partito Sinistra Ecologia e Libertà, che raggruppa anche altri piccoli soggetti, oltre ad ex-PRC ed ex-PDCI. Vendola è stato rieletto governatore regionale nel 2010.

di Alessio Marchetti