giovedì 3 luglio 2014
10 domande del PD al M5S
1. Per il PD un vincitore ci vuole sempre. L'unico modello che assicura questo oggi in Italia è la legge elettorale che assegna un premio di maggioranza al primo turno o al secondo turno. Il Movimento 5 Stelle, per esempio, ha vinto a Parma, Livorno e Civitavecchia nonostante al primo turno abbia preso meno del 20% dei voti. Però poi al ballottaggio ha ottenuto la metà più uno dei votanti. Vi chiediamo: siete disponibili a prevedere un ballottaggio, così da avere sempre la certezza di un vincitore? Il PD sì.
2. Siete disponibili ad assicurare un premio di maggioranza, al primo o al secondo turno, non superiore al 15%, per garantire a chi ha vinto di avere un minimo margine di governabilità? Il PD sì.
3. Siete disponibili a ridurre l'estensione dei collegi? Il PD sì.
4. Siete disponibili a far verificare preventivamente la legge elettorale dalla Corte Costituzionale, così da evitare lo stucchevole dibattito “è incostituzionale, è costituzionale”? il PD sì.
5. Siete disponibili a ridurre il potere delle Regioni modificando il titolo V e riportando in capo allo Stato funzioni come le grandi infrastrutture, l'energia, la promozione turistica? Il PD sì.
6. Siete disponibili ad abbassare l'indennità del consigliere regionale a quella del sindaco del comune capoluogo ed eliminare ogni forma di rimborso ai gruppi consiliari delle Regioni? Il PD sì.
7. Siete disponibili ad abolire il CNEL? Il PD sì.
8. Siete disponibili a superare il bicameralismo perfetto modificando il Senato in assemblea che non si esprime sulla fiducia e non vota il bilancio? Il PD sì.
9. Siete disponibili a che il ruolo del Senatore non sia più un incarico a tempo pieno e retribuito, ma il Senato sia semplicemente espressione delle autonomie territoriali? Il PD sì.
10. Siete disponibili a trovare insieme una soluzione sul punto delle guarentigie costituzionali per i membri di Camera e Senato, individuando una risposta al tema immunità che non diventi occasione di impunità? Il PD sì.