“La mini-IMU è l’ultima amara
sorpresa che l’amministrazione Azzollini ha lasciato in eredità ai
cittadini molfettesi, e a dimostrarlo sono le carte, non le chiacchiere cui ci
sta abituando un centrodestra sempre più a corto di argomenti e in campagna
elettorale permanente”.
Con queste parole il Presidente della Commissione Bilancio del Comune, Damiano Angeletti, fa chiarezza sulle
polemiche di questi giorni relative all’imposta sugli immobili che, a Molfetta,
bisognerà pagare entro il 24 gennaio.
“Il governo nazionale – spiega Angeletti (PD) – ha stabilito, infatti, con il decreto legge n.
133/2013, che a pagare la mini-IMU debba essere solo chi possiede un’abitazione
principale in un Comune che negli anni 2012 e 2013 abbia aumentato l’aliquota standard prevista dallo Stato (pari allo
0,4%). I molfettesi, quindi, saranno costretti
a pagare questa imposta dal momento che la precedente amministrazione di
centrodestra, con delibera di Consiglio
Comunale n. 23 del 30 luglio 2012 (approvata a maggioranza dal PdL, con il voto contrario dei consiglieri
di PD, SeL e Rifondazione Comunista) elevò l’aliquota IMU sulla prima casa allo
0,5%, e tale aliquota è stata confermata
nel 2013 dal Commissario Straordinario”.
“E’ a causa di quell’aumento – rincara la dose il segretario del Partito Democratico, Giulio Calvani –, voluto dall’allora
sindaco Azzollini e dai suoi fedeli sostenitori che in questi giorni fingono di
non ricordare come stanno realmente le cose, che i cittadini molfettesi sono oggi
chiamati a pagare questo balzello, contrariamente a quanto accade nei Comuni
limitrofi come Bisceglie, Giovinazzo, Terlizzi, Bitonto, Corato, che
saggiamente decisero di lasciare invariata l’aliquota”.
“La verità – prosegue Angeletti – è che, nonostante la disastrosa situazione dei conti ereditata,
con circa 4,6 milioni di debiti fuori bilancio, l’amministrazione di
centrosinistra guidata dal sindaco Paola Natalicchio non ha aumentato le tasse comunali di un solo euro e quanto si
pagherà in più (sia per la Tares sia per la mini-IMU) ci viene imposto dallo
Stato senza che il Comune si possa sottrarre”.
“Questa è la verità, carte alla mano – conclude Calvani
–. Il resto è la solita vuota propaganda
del centrodestra cui ormai non crede più nessuno”.