Il TAR della Puglia con la sentenza n. 64/2014 ha RESPINTO il ricorso presentato da Ninnì Camporeale, Giulio la Grasta, Sergio De Candia, Michele Palmiotti e Vincenzo Spadavecchia che puntava ad annullare il provvedimento di proclamazione degli eletti in Consiglio Comunale, assegnando al centrodestra la maggioranza nella massima assise cittadina (cosid-detta "anatra zoppa").
I giudici amministrativi hanno accolto in pieno le tesi sostenute dal Comune di Molfetta e dai consiglieri e assessori comunali che si erano costituiti in giudizio per resistere al tentativo di sovvertire, in un'aula di Tribunale, il chiaro ed inequivocabile responso elettorale.
Per tutto il centrodestra e per il suo ex candidato sindaco Camporeale una nuova cocente sconfitta dopo quella delle scorse elezioni amministrative.
E' stato invece rinviato al prossimo 30 gennaio il ricorso presentato da quattro "cittadini-elettori" per l'annullamento complessivo delle elezioni comunali in ragione di un presunto vizio nell'autentica delle sottoscrizioni raccolte da moltissimi partiti e movimenti (di centrodestra e di centrosinistra) per la presentazione delle liste.
Il Tar, accogliendo la richiesta degli avvocati del Comune di Molfetta e dei consiglieri e assessori costituitisi in giudizio, ha ritenuto opportuno attendere di conoscere (su una vicenda così delicata) l'orientamento che sarà espresso dal Consiglio di Stato, massimo organo di giustizia amministrativa, il prossimo 21 gennaio su fattispecie del tutto identiche che riguardano altri Comuni (Gavorrano, Valenzano e Tricarico).
Attendiamo fiduciosi il responso dei giudici amministrativi, convinti che nessun bizantinismo formale potrà mettere in discussione la sovranità popolare che, con il voto democraticamente espresso, ha riportato il centrosinistra al governo della città con un risultato inequivocabile.