giovedì 6 marzo 2014

IL PD DEL SUD PER L’ITALIA: contributo al Governo Renzi

I rappresentanti del Partito Democratico dell’Abruzzo, della Basilicata, del Molise, della Puglia, della Campania, della Calabria, della Sicilia e della Sardegna hanno inviato un documento congiunto al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, quale contributo programmatico all’azione del suo governo.

Il documento è firmato da:
- Segretari regionali del PD
Micaela Fanelli (Molise) Fausto Raciti (Sicilia) Assunta Tartaglione (Campania) Silvio Paolucci (Abruzzo) Vito De Filippo (Basilicata) Silvio Lai (Sardegna) Ernesto Magorno  (Calabria) Michele Emiliano (Puglia);

- Capigruppo Regionali PD
Camillo D’Alessandro (Abruzzo), Roberto Cifarelli (Basilicata), Francesco Totaro (Molise), Pino Romano (Puglia), Sandro Principe (Calabria), Raffele Topo (Campania), Baldo Gucciardi (Sicilia);

- Sindaco di Catania Enzo Bianco;
- Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru;
- Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella;
- Presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura;
- Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta.

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Il popolo del sud resiste, lavora e ama l'Italia, nonostante le ingiustizie subite e le responsabilità che assume davanti alla Storia.
Per questa ragione il Partito Democratico, anche al sud, crede nel riscatto del nostro Paese attraverso l'impegno e il sacrificio di coloro che fanno il proprio dovere nel rispetto della Costituzione e delle Leggi.

Per questa ragione sosterremo il Governo della Repubblica Italiana presieduto da Matteo Renzi con tutta la determinazione e la forza di cui siamo capaci, apprezzando la svolta generazionale e di parità di genere espressa con la scelta dei nuovi Ministri cui auguriamo buon lavoro.

Riteniamo inoltre che anche Ministri non originari del sud Italia possano tutelare questa porzione del nostro territorio con la stessa passione e determinazione di ogni altro italiano.

Il Paese invece non può fare a meno dei cittadini del sud ed in particolare di coloro che militano nel PD. Nessuno può pensare di fare per noi senza di noi.

Vogliamo perciò ribadire al Presidente del Consiglio gli impegni che intendiamo assicurare al nuovo governo.

Innanzitutto parteciperemo con i nostri parlamentari a discutere e varare in Parlamento le riforme istituzionali e di altra natura che fanno parte del programma che il PD approverà secondo le regole dello Statuto.

In Europa, con i nostri Parlamentari, ribadiremo la nostra adesione all'Europa dei Popoli contro quella delle tecnocrazie e dei grandi interessi finanziari.

Ci adopereremo affinché alle genti del sud sia assicurato il diritto di fondare la propria vita sul lavoro di impresa o dipendente e sull'apprendimento e la formazione permanenti, senza pretendere privilegi o remunerazioni che violino l'eguaglianza o mortifichino il merito.

Ci impegniamo a far sì che ciò avvenga attraverso la formazione, la scuola e le università pubbliche che devono assicurare pari opportunità in ogni parte del territorio nazionale, evitando la disgregazione delle nostre comunità causa di nuovi fenomeni migratori per mancanza di lavoro.

Faremo quanto in nostro potere per far sì che il sud contribuisca sempre di più alla formazione della ricchezza nazionale preservando la bellezza, la cultura, le lingue e i dialetti, la natura, la salute, la biodiversità.

Intendiamo tutelare in ogni sede, anche europea, le produzioni e le aziende agricole italiane che non devono essere pregiudicate dalla lontananza dai mercati e dalla insicurezza dei nostri territori.

Allo stesso modo intendiamo favorire, anche attraverso i Comuni e le Regioni, investimenti italiani e stranieri nel nostro territorio senza pregiudizio per l'ambiente e la salute, anche al fine di aumentare il nostro contributo tributario alla Nazione.

Assumiamo quale priorità nazionale la parità di accesso al credito su tutto il territorio e identiche condizioni assicurative, di prezzi e di salari.

Affermeremo ovunque il diritto di tutti a viaggiare e a far viaggiare merci su treni, aerei, vie d'acqua, strade ed autostrade agli stessi prezzi per chilometro  e nelle stesse condizioni di manutenzione e sicurezza in tutto il territorio nazionale;
pretendiamo tendenziale parità di valori per gli investimenti infrastrutturali in tutto il territorio nazionale secondo una valutazione di priorità effettuata dal Parlamento. Chiediamo che il sistema delle accise sui carburanti tenga conto dello stato dell'economia delle singole zone del Paese dove devono essere applicate.

Ci impegniamo ad usufruire nei termini previsti delle politiche europee di coesione e dei relativi fondi strutturali al solo fine di colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate e a impedire in ogni sede alle regole del patto di stabilità di bloccare, ostacolare o anche solo rallentare gli investimenti strategici.

Vogliamo approvare nuove leggi che negli enti locali e nelle Regioni considerate virtuose consentano l'utilizzo degli avanzi di amministrazione che oggi sono bloccati da assurde applicazioni in sede nazionale delle regole europee di stabilità, consentendo nuovamente gli Enti locali del sud di utilizzare giovani laureati di qualità che apportino innovazione ed efficienza.

Siamo convinti che nelle Regioni ad obiettivo coesione siano possibili deroghe concesse dalla UE che consentano il ripristino del credito di imposta per gli investimenti produttivi che producano significativi incrementi occupazionali e incentivi fiscali al fine di attrarre nuovi investimenti. Desideriamo anche rilanciare il progetto di una banca del sud che supporti in modo speciale le iniziative economiche e infrastrutturali del Mezzogiorno.

Intendiamo anche difendere il lavoro dei Magistrati e delle Forze di polizia che tutelano la legalità e che lottano contro le mafie operanti in tutto il territorio nazionale. Occorre rafforzare e ringiovanire gli organici di tutto il comparto sicurezza e procedere alla approvazione di una riforma della giustizia penale e civile che rivoluzioni i tempi dei processi e fissi precise procedure a tutela delle vittime e degli imputati, ripristinando normali tempi di prescrizione. Vogliamo altresì che sia completato e rafforzato il Piano Carceri per evitare nuove condanne da parte della UE con conseguente ricorso a nuovi provvedimenti svuota carceri, ed allo stesso tempo favorire accordi tra le Regioni e il Ministero della Giustizia finalizzati all’utilizzo dei proventi della Cassa delle Ammende per la realizzazione di luoghi detentivi alternativi al carcere.

Vogliamo varare Agenzie per i servizi alla Giustizia che consentano l'immediato utilizzo a fini istituzionali delle risorse che lo stesso sistema giudiziario acquisisce attraverso le confische.

Siamo pronti a discutere di una riforma della giustizia anche costituzionale che abolisca il riparto di giurisdizione mantenendo la specializzazione all'interno di apposite sezioni della Magistratura Ordinaria.

Crediamo nell'antimafia sociale secondo la lezione di Giovanni Falcone e di Don Luigi Ciotti e nella necessità che in tutti i Comuni d'Italia siano istituiti appositi uffici che si occupano della educazione dei cittadini alla legalità ed al civismo, finanziati aumentando le facoltà di costituzione di parte civile degli enti locali in tutti i processi nei quali siano lesi detti interessi.

Siamo pronti a varare norme contro il degrado urbano che per un verso rendano punibili tutte le condotte che violano la sicurezza, il decoro, la bellezza, l'igiene e la percezione della sicurezza da parte delle comunità e per altro consentano nelle periferie urbane la dichiarazione dello stato di emergenza da degrado urbano prevedendo in questi casi deroghe alle normali tempistiche sui lavori pubblici e privati.

Vogliamo votare ad ogni livello riforme della pubblica amministrazione che rendano più facili e rapide tutte le procedure relative ad attività economiche suscettibili di aumentare il PIL consentendo per converso a qualunque cittadino ed alla stessa PA di impugnare gli atti ritenuti illegittimi con obbligo di immediata decisione da parte della Autorità Giudiziaria al fine di non bloccare inutilmente la realizzazione delle opere.

Sosterremo il Presidente del Consiglio nel processo di rinnovamento delle burocrazie statali e degli alti dirigenti dello Stato, compresi i vertici della public company da troppi anni sclerotizzati nei loro posti di potere.

Vogliamo votare la legge sulla tutela della bellezza delle città e del paesaggio rurale che i sindaci del sud, partendo da Pollica, città di Angelo Vassallo, hanno proposto assieme a Legambiente: è nostro intendimento ripulire città e campagne da immobili brutti, condonati in zone di pregio o sottoposte a tutela, inutili, che consumano vanamente territorio consentendo, in aree preventivamente individuate nei Pug, lo spostamento con premialità dei volumi demoliti lasciando dunque anche all'iniziativa privata ed al mercato il ripristino del disegno urbano e del paesaggio.

Consideriamo l’investimento sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e sulla tutela del nostro patrimonio culturale come vero impulso all’economia del Paese, consapevoli che tali opere sono in grado di produrre la più alta intensità di posti di lavoro.

Chiediamo inoltre che le compensazioni ambientali siano esentate dal patto di stabilità per evitare l’assurdo di non poterle investire a tutela del paesaggio e della salute pubblica.

Siamo pronti a prenderci la nostra responsabilità nella diminuzione della spesa pubblica improduttiva, procedendo ad ogni livello istituzionale ed in ogni comparto dello Stato, a tagli che consentano di rispettare gli impegni europei senza ledere i diritti fondamentali delle persone previsti dalla Costituzione e senza violare il principio di eguaglianza. Chiediamo che in ogni comparto dello stato ed in particolare in quello sanitario non ci siano discriminazioni sulla ripartizione dei fondi.

In particolare siamo convinti che sia necessario imporre il sistema dei costi standard per l'erogazione e l'acquisto di beni o servizi, con identico effetto su tutto il territorio nazionale al fine di tutelare il principio di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge e renderlo effettivo attraverso la lotta agli sprechi ed alla corruzione.

Occorre però ridurre il rapporto debito/Pil non solo attraverso i tagli alla spesa pubblica improduttiva, ma anche attraverso il rilancio degli investimenti pubblici e privati ridefinendo in modo non irrilevante il rapporto deficit/PIL al 3%. Occorre cioè consentire contemporaneamente - con coraggio e abilità di governo dell'economia - un piano di progressivo rientro dal debito che contenga obiettivi di aumento del PIL e delle entrate tributarie e non solo sulla applicazione del Fiscal compact, che determinerebbe, soprattutto al sud, la definitiva devastazione del welfare e della sanità pubblica e di tutti i servizi pubblici.

Occorre cioè riconquistare ambiti produttivi di beni e servizi, anche attraverso il sostegno alla innovazione tecnologica nelle imprese e nella PA, nello stesso atto di tagliare la spesa pubblica al fine di evitare la recessione e la stagnazione che stanno uccidendo l'economia del Paese.

Per far questo si deve prendere una nuova iniziativa, coerentemente con il programma politico che ha portato Matteo Renzi alla Segreteria del nostro Partito, per completare il disegno politico europeo con la elezione diretta del Presidente Degli Stati Uniti d'Europa e con la definitiva trasformazione della Bce in un istituto di emissione non diverso dalle Banche Centrali degli altri Paesi occidentali sovrani.

Vogliamo discutere nel Paese di una riforma dello Stato che semplifichi e migliori la governabilità, diminuendo i costi, attraverso un nuovo federalismo che traguardi la macroregione meridionale al fine superare gli statuti speciali senza pregiudizio per le ragioni che ne giustificarono storicamente l'adozione.

Vogliamo che eguaglianza e merito, pari opportunità e solidarietà nazionale, siano nuovamente la misura del nostro vivere quotidiano e del nostro amore per l'Italia unita.

È per tutte queste ragioni che da oggi intendiamo lavorare tra noi superando particolarismi e divisioni che fino ad oggi non hanno consentito un vero contributo delle popolazioni del sud al superamento della Questione Meridionale con risultati disastrosi per l'intero Paese incapace di utilizzare pienamente il Mezzogiorno nella sfida della competitività globale.


É per questo motivo che siamo orgogliosi che l'Italia abbia oggi nel segretario nazionale del Pd il più giovane Presidente del Consiglio della sua storia e che col suo contributo abbia ripreso in mano il proprio destino.