I rappresentanti del Partito Democratico dell’Abruzzo, della
Basilicata, del Molise, della Puglia, della Campania, della Calabria, della
Sicilia e della Sardegna hanno inviato un documento congiunto al Presidente del
Consiglio Matteo Renzi, quale contributo programmatico all’azione del suo
governo.
Il documento è firmato da:
- Segretari regionali del PD
Micaela Fanelli (Molise) Fausto Raciti (Sicilia) Assunta
Tartaglione (Campania) Silvio Paolucci (Abruzzo) Vito De Filippo (Basilicata)
Silvio Lai (Sardegna) Ernesto Magorno (Calabria)
Michele Emiliano (Puglia);
- Capigruppo Regionali PD
Camillo D’Alessandro (Abruzzo), Roberto Cifarelli (Basilicata),
Francesco Totaro (Molise), Pino Romano (Puglia), Sandro Principe (Calabria),
Raffele Topo (Campania), Baldo Gucciardi (Sicilia);
- Sindaco di Catania Enzo Bianco;
- Presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru;
- Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella;
- Presidente della Regione Molise Paolo di Laura Frattura;
- Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta.
Al Presidente del
Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Il popolo del sud
resiste, lavora e ama l'Italia, nonostante le ingiustizie subite e le responsabilità che assume
davanti alla Storia.
Per questa ragione sosterremo
il Governo della Repubblica Italiana presieduto da Matteo Renzi con tutta
la determinazione e la forza di cui siamo capaci, apprezzando la svolta
generazionale e di parità di genere espressa con la scelta dei nuovi Ministri
cui auguriamo buon lavoro.
Riteniamo inoltre che anche Ministri non originari del sud
Italia possano tutelare questa porzione del nostro territorio con la stessa
passione e determinazione di ogni altro italiano.
Il Paese invece non può fare a meno dei cittadini del sud ed
in particolare di coloro che militano nel PD. Nessuno può pensare di fare per
noi senza di noi.
Vogliamo perciò ribadire al Presidente del Consiglio gli
impegni che intendiamo assicurare al nuovo governo.
Innanzitutto parteciperemo con i nostri parlamentari a
discutere e varare in Parlamento le riforme istituzionali e di altra natura che
fanno parte del programma che il PD approverà secondo le regole dello Statuto.
In Europa, con i nostri Parlamentari, ribadiremo la nostra adesione all'Europa dei Popoli contro
quella delle tecnocrazie e dei grandi interessi finanziari.
Ci adopereremo affinché alle genti del sud sia assicurato il
diritto di fondare la propria vita sul
lavoro di impresa o dipendente e sull'apprendimento e la formazione permanenti, senza pretendere privilegi
o remunerazioni che violino l'eguaglianza o mortifichino il merito.
Ci impegniamo a far sì che ciò avvenga attraverso la formazione, la scuola e le università
pubbliche che devono assicurare pari
opportunità in ogni parte del territorio nazionale, evitando la
disgregazione delle nostre comunità causa di nuovi fenomeni migratori per
mancanza di lavoro.
Faremo quanto in nostro potere per far sì che il sud
contribuisca sempre di più alla formazione della ricchezza nazionale preservando
la bellezza, la cultura, le lingue e i
dialetti, la natura, la salute, la biodiversità.
Intendiamo tutelare in
ogni sede, anche europea, le produzioni e le aziende agricole italiane che non devono essere
pregiudicate dalla lontananza dai mercati e dalla insicurezza dei nostri
territori.
Allo stesso modo intendiamo favorire, anche attraverso i
Comuni e le Regioni, investimenti italiani e stranieri nel nostro territorio
senza pregiudizio per l'ambiente e la salute, anche al fine di aumentare il nostro contributo tributario
alla Nazione.
Assumiamo quale priorità nazionale la parità di accesso al credito su tutto il territorio e identiche
condizioni assicurative, di prezzi e di salari.
Affermeremo ovunque il
diritto di tutti a viaggiare e a far viaggiare merci su treni, aerei, vie
d'acqua, strade ed autostrade agli stessi prezzi per chilometro e nelle stesse condizioni di manutenzione e
sicurezza in tutto il territorio nazionale;
pretendiamo tendenziale parità di valori per gli
investimenti infrastrutturali in tutto il territorio nazionale secondo una
valutazione di priorità effettuata dal Parlamento. Chiediamo che il sistema
delle accise sui carburanti tenga conto dello stato dell'economia delle singole
zone del Paese dove devono essere applicate.
Ci impegniamo ad usufruire
nei termini previsti delle politiche europee di coesione e dei relativi fondi
strutturali al solo fine di colmare i ritardi delle zone sottoutilizzate e
a impedire in ogni sede alle regole del patto di stabilità di bloccare, ostacolare
o anche solo rallentare gli investimenti strategici.
Vogliamo approvare nuove leggi che negli enti locali e nelle
Regioni considerate virtuose consentano l'utilizzo
degli avanzi di amministrazione che oggi sono bloccati da assurde
applicazioni in sede nazionale delle regole europee di stabilità, consentendo
nuovamente gli Enti locali del sud di utilizzare giovani laureati di qualità
che apportino innovazione ed efficienza.
Siamo convinti che nelle Regioni ad obiettivo coesione siano
possibili deroghe concesse dalla UE che consentano il ripristino del credito di imposta per gli investimenti
produttivi che producano significativi incrementi occupazionali e incentivi fiscali al fine di attrarre nuovi investimenti.
Desideriamo anche rilanciare il progetto di una banca del sud che supporti in
modo speciale le iniziative economiche e infrastrutturali del Mezzogiorno.
Intendiamo anche difendere il lavoro dei Magistrati e delle
Forze di polizia che tutelano la legalità e che lottano contro le mafie operanti
in tutto il territorio nazionale. Occorre rafforzare
e ringiovanire gli organici di tutto il comparto sicurezza e procedere alla
approvazione di una riforma della
giustizia penale e civile che rivoluzioni i tempi dei processi e fissi
precise procedure a tutela delle vittime e degli imputati, ripristinando
normali tempi di prescrizione. Vogliamo altresì che sia completato e rafforzato
il Piano Carceri per evitare nuove
condanne da parte della UE con conseguente ricorso a nuovi provvedimenti svuota
carceri, ed allo stesso tempo favorire accordi tra le Regioni e il Ministero
della Giustizia finalizzati all’utilizzo dei proventi della Cassa delle Ammende
per la realizzazione di luoghi detentivi alternativi al carcere.
Vogliamo varare Agenzie
per i servizi alla Giustizia che consentano l'immediato utilizzo a fini
istituzionali delle risorse che lo stesso sistema giudiziario acquisisce
attraverso le confische.
Siamo pronti a discutere di una riforma della giustizia
anche costituzionale che abolisca il riparto di giurisdizione mantenendo la
specializzazione all'interno di apposite sezioni della Magistratura Ordinaria.
Crediamo nell'antimafia
sociale secondo la lezione di Giovanni Falcone e di Don Luigi Ciotti e
nella necessità che in tutti i Comuni d'Italia siano istituiti appositi uffici
che si occupano della educazione dei cittadini alla legalità ed al civismo,
finanziati aumentando le facoltà di costituzione di parte civile degli enti
locali in tutti i processi nei quali siano lesi detti interessi.
Siamo pronti a varare norme
contro il degrado urbano che per un verso rendano punibili tutte le
condotte che violano la sicurezza, il decoro, la bellezza, l'igiene e la
percezione della sicurezza da parte delle comunità e per altro consentano nelle
periferie urbane la dichiarazione dello stato di emergenza da degrado urbano
prevedendo in questi casi deroghe alle normali tempistiche sui lavori pubblici
e privati.
Vogliamo votare ad ogni livello riforme della pubblica
amministrazione che rendano più facili e
rapide tutte le procedure relative ad attività economiche suscettibili di
aumentare il PIL consentendo per converso a qualunque cittadino ed alla stessa
PA di impugnare gli atti ritenuti illegittimi con obbligo di immediata
decisione da parte della Autorità Giudiziaria al fine di non bloccare
inutilmente la realizzazione delle opere.
Sosterremo il Presidente del Consiglio nel processo di rinnovamento delle burocrazie statali e
degli alti dirigenti dello Stato, compresi i vertici della public company da troppi
anni sclerotizzati nei loro posti di potere.
Vogliamo votare la
legge sulla tutela della bellezza delle città e del paesaggio rurale che i
sindaci del sud, partendo da Pollica, città di Angelo Vassallo, hanno proposto
assieme a Legambiente: è nostro intendimento ripulire città e campagne da
immobili brutti, condonati in zone di pregio o sottoposte a tutela, inutili,
che consumano vanamente territorio consentendo, in aree preventivamente
individuate nei Pug, lo spostamento con premialità dei volumi demoliti
lasciando dunque anche all'iniziativa privata ed al mercato il ripristino del
disegno urbano e del paesaggio.
Consideriamo l’investimento sulla prevenzione del dissesto idrogeologico e sulla tutela del nostro
patrimonio culturale come vero impulso all’economia del Paese, consapevoli
che tali opere sono in grado di produrre la più alta intensità di posti di
lavoro.
Chiediamo inoltre che le compensazioni ambientali siano
esentate dal patto di stabilità per evitare l’assurdo di non poterle investire
a tutela del paesaggio e della salute pubblica.
Siamo pronti a prenderci la nostra responsabilità nella diminuzione della spesa pubblica
improduttiva, procedendo ad ogni livello istituzionale ed in ogni comparto
dello Stato, a tagli che consentano di rispettare gli impegni europei senza
ledere i diritti fondamentali delle persone previsti dalla Costituzione e senza
violare il principio di eguaglianza. Chiediamo che in ogni comparto dello stato
ed in particolare in quello sanitario non ci siano discriminazioni sulla
ripartizione dei fondi.
In particolare siamo convinti che sia necessario imporre il
sistema dei costi standard per l'erogazione e l'acquisto di beni o servizi, con
identico effetto su tutto il territorio nazionale al fine di tutelare il principio
di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge e renderlo effettivo
attraverso la lotta agli sprechi ed alla
corruzione.
Occorre però ridurre
il rapporto debito/Pil non solo attraverso i tagli alla spesa pubblica
improduttiva, ma anche attraverso il rilancio degli investimenti pubblici e
privati ridefinendo in modo non irrilevante il rapporto deficit/PIL al 3%.
Occorre cioè consentire contemporaneamente - con coraggio e abilità di governo
dell'economia - un piano di progressivo rientro dal debito che contenga
obiettivi di aumento del PIL e delle entrate tributarie e non solo sulla
applicazione del Fiscal compact, che determinerebbe, soprattutto al sud, la
definitiva devastazione del welfare e della sanità pubblica e di tutti i
servizi pubblici.
Occorre cioè riconquistare ambiti produttivi di beni e
servizi, anche attraverso il sostegno alla innovazione
tecnologica nelle imprese e nella PA, nello stesso atto di tagliare la
spesa pubblica al fine di evitare la recessione e la stagnazione che stanno
uccidendo l'economia del Paese.
Per far questo si deve prendere una nuova iniziativa,
coerentemente con il programma politico che ha portato Matteo Renzi alla
Segreteria del nostro Partito, per completare il disegno politico europeo con
la elezione diretta del Presidente Degli
Stati Uniti d'Europa e con la definitiva trasformazione della Bce in un
istituto di emissione non diverso dalle Banche Centrali degli altri Paesi
occidentali sovrani.
Vogliamo discutere nel Paese di una riforma dello Stato che
semplifichi e migliori la governabilità, diminuendo i costi, attraverso un nuovo federalismo che traguardi la
macroregione meridionale al fine superare gli statuti speciali senza
pregiudizio per le ragioni che ne giustificarono storicamente l'adozione.
Vogliamo che eguaglianza
e merito, pari opportunità e solidarietà nazionale, siano nuovamente la
misura del nostro vivere quotidiano e del nostro amore per l'Italia unita.
È per tutte queste ragioni che da oggi intendiamo lavorare
tra noi superando particolarismi e divisioni che fino ad oggi non hanno
consentito un vero contributo delle popolazioni del sud al superamento della
Questione Meridionale con risultati disastrosi per l'intero Paese incapace di
utilizzare pienamente il Mezzogiorno nella sfida della competitività globale.
É per questo motivo che siamo orgogliosi che l'Italia abbia
oggi nel segretario nazionale del Pd il più giovane Presidente del Consiglio
della sua storia e che col suo contributo abbia ripreso in mano il proprio
destino.