L'evento di presentazione della Zona Franca Urbana è rimandata a data da destinarsi
Giovedì 20 marzo alle ore 17:00 presso la Sala Finocchiaro della Fabbrica San Domenico si svolgerà un seminario sulle Zone Franche Urbane con la partecipazione dell'assessore regionale Guglielmo Minervini, dell'assessore comunale Francesco Bellifemmine e della direttrice dell'Area Sviluppo Economico della Regione Puglia dott.ssa Antonella Bisceglia.
Cosa sono e il loro stato di attivazione
Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle ZFU è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. L'iniziativa nasce dall’esperienza francese delle Zones Franches Urbaines [8] lanciata nel 1996 e oggi attiva in più di 100 quartieri.
Per il finanziamento del dispositivo, la legge finanziaria 2007 (L. 296/2006, art.1 comma 340 e successivi) istituisce un Fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. La legge finanziaria 2008 (L. 244/2008, commi 561, 562 e 563) ha confermato tale stanziamento e definito in maggiore dettaglio le agevolazioni fiscali e previdenziali che, in ogni caso, troveranno la loro definizione particolareggiata in un decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze attualmente in preparazione.
In questa prima fase pilota, l'istituzione di un numero limitato ZFU nelle città italiane prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione ivi localizzate. Tali agevolazioni, della durata di 5 anni (con graduale phasing out negli anni successivi), consistono in:
Le ZFU della Puglia, pur previste nel Piano di Azione Coesione (P AC) con cui sono stati riprogrammati i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 e al cui interno è collocata la specifica misura sulle ZFU dell'Obiettivo Convergenza, non sono state incluse nell' elenco allegato al Decreto, in quanto la Regione Puglia aveva all' epoca rappresentato la volontà di finanziare gli interventi nelle ZFU ricadenti nel territorio regionale con propri strumenti. Stante la successiva proposta della Regione di utilizzare per l'attuazione degli interventi lo strumento agevolativo nazionale, il Ministero procederà alla modifica del Decreto, al fine di consentirne l'applicazione anche alle ZFU pugliesi, subordinatamente all'aggiornamento del PAC stesso e alla relativa informativa al CIPE.
Ad oggi quindi l'iter per le 11 città pugliesi individuate nella III riprogrammazione del CIPE è fermo alla riapprovazione del PAC e successivo adeguamento con Decreto dei Ministeri dello Sviluppo Economico Economia e Finanza come afferma lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico sul suo sito ([9]): <<Per pronto riferimento, è riportato in allegato alla presente circolare l'elenco di tutte le ZFU dell'Obiettivo Convergenza previste nel PAC (III aggiornamento, dicembre 2012), quindi anche di quelle ricadenti nel territorio della regione Puglia, con l'avvertenza che la singola ZFU non coincide con l'intero territorio comunale, ma include solo porzioni di esso. Il Ministero provvederà tempestivamente, in relazione ai tempi a disposizione delle imprese per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni, a comunicare l'esatta perimetrazione delle singole ZFU sulla base dei criteri e degli indicatori stabiliti dal CIPE con la delibera n. 5/2008>>
Modalità
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di micro e piccola dimensione, già costituite e regolarmente iscritte nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell ' istanza.
Ai sensi di quanto previsto dalla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, e tenuto anche conto dei rapporti di associazione o di collegamento intercorrenti tra l'impresa che presenta l' istanza di agevolazione e altre imprese o persone fisiche, si considerano:
Ciascun soggetto può beneficiare delle agevolazioni previste dal Decreto fino al limite massimo di
200.000,00 euro, ovvero di l00.000,00 euro nel caso di imprese attive nel settore del trasporto su
strada, tenuto conto di eventuali ulteriori agevolazioni già ottenute dall'impresa a titolo di de
minimis nell'esercizio finanziario in corso alla data di presentazione dell'istanza e nei due esercizi
finanziari precedenti.
Cosa sono e il loro stato di attivazione
Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle ZFU è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse. L'iniziativa nasce dall’esperienza francese delle Zones Franches Urbaines [8] lanciata nel 1996 e oggi attiva in più di 100 quartieri.
Per il finanziamento del dispositivo, la legge finanziaria 2007 (L. 296/2006, art.1 comma 340 e successivi) istituisce un Fondo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009. La legge finanziaria 2008 (L. 244/2008, commi 561, 562 e 563) ha confermato tale stanziamento e definito in maggiore dettaglio le agevolazioni fiscali e previdenziali che, in ogni caso, troveranno la loro definizione particolareggiata in un decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze attualmente in preparazione.
In questa prima fase pilota, l'istituzione di un numero limitato ZFU nelle città italiane prevede agevolazioni fiscali e previdenziali per rafforzare la crescita imprenditoriale e occupazionale nelle piccole imprese di nuova costituzione ivi localizzate. Tali agevolazioni, della durata di 5 anni (con graduale phasing out negli anni successivi), consistono in:
- - esenzione dalle imposte sui redditi
-
- esenzione dall'IRAP
-
- esenzione dall'ICI
-
- esonero dal versamento dei contributi previdenziali
- - in misura minore e circoscritta, è previsto anche il sostegno ad imprese già operanti nelle medesime aree.
Le ZFU della Puglia, pur previste nel Piano di Azione Coesione (P AC) con cui sono stati riprogrammati i programmi cofinanziati dai Fondi strutturali 2007-2013 e al cui interno è collocata la specifica misura sulle ZFU dell'Obiettivo Convergenza, non sono state incluse nell' elenco allegato al Decreto, in quanto la Regione Puglia aveva all' epoca rappresentato la volontà di finanziare gli interventi nelle ZFU ricadenti nel territorio regionale con propri strumenti. Stante la successiva proposta della Regione di utilizzare per l'attuazione degli interventi lo strumento agevolativo nazionale, il Ministero procederà alla modifica del Decreto, al fine di consentirne l'applicazione anche alle ZFU pugliesi, subordinatamente all'aggiornamento del PAC stesso e alla relativa informativa al CIPE.
Ad oggi quindi l'iter per le 11 città pugliesi individuate nella III riprogrammazione del CIPE è fermo alla riapprovazione del PAC e successivo adeguamento con Decreto dei Ministeri dello Sviluppo Economico Economia e Finanza come afferma lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico sul suo sito ([9]): <<Per pronto riferimento, è riportato in allegato alla presente circolare l'elenco di tutte le ZFU dell'Obiettivo Convergenza previste nel PAC (III aggiornamento, dicembre 2012), quindi anche di quelle ricadenti nel territorio della regione Puglia, con l'avvertenza che la singola ZFU non coincide con l'intero territorio comunale, ma include solo porzioni di esso. Il Ministero provvederà tempestivamente, in relazione ai tempi a disposizione delle imprese per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni, a comunicare l'esatta perimetrazione delle singole ZFU sulla base dei criteri e degli indicatori stabiliti dal CIPE con la delibera n. 5/2008>>
Modalità
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di micro e piccola dimensione, già costituite e regolarmente iscritte nel Registro delle imprese alla data di presentazione dell ' istanza.
Ai sensi di quanto previsto dalla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003, e tenuto anche conto dei rapporti di associazione o di collegamento intercorrenti tra l'impresa che presenta l' istanza di agevolazione e altre imprese o persone fisiche, si considerano:
-
"microimprese" le imprese che hanno meno di l O occupati e un fatturato, oppure un totale
di bilancio annuo, inferiore ai 2 milioni di euro;
- "piccole imprese" le imprese che hanno meno di 50 occupati e un fatturato annuo, oppure un totale di bilancio annuo, non superiore a 1 Omilioni di euro.
Possono accedere alle agevolazioni anche gli studi professionali e, più in generale, i professionisti
purché svolgano la propria attività in forma di impresa e siano iscritti, alla data di presentazione
dell'istanza di agevolazione, al Registro delle imprese.
Le imprese ammissibili alle agevolazioni devono svolgere la propria attività all ' interno del
territorio della ZFU, disponendo, alla data di presentazione dell'istanza, di un ufficio o locale
destinato all'attività, anche amministrativa, ubicato all'interno del predetto territorio, regolarmente
segnalato alla competente Camera di commercio e risultante dal relativo certificato camerale.
Per ufficio o locale si intende la sede legale, amministrativa, produttiva o qualsiasi altra sede
secondaria o unità locale dell'impresa, così come risultante dal certificato camerale. Per le imprese
che svolgono attività non sedentaria è, inoltre, richiesto che:
- presso il predetto ufficio o locale sia impiegato almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale che vi svolga la totalità delle ore lavorative;
- almeno il 25% del volume di affari dell'impresa sia realizzato da operazioni effettuate all'interno del territorio della ZFU.
Ai fini del Decreto, sono considerate non sedentarie le attività esercitate prevalentemente al di fuori
di un ufficio o locale aziendale e svolte principalmente, se non esclusivamente, direttamente presso
la clientela dell'impresa o in spazi pubblici. In tal senso, a fini esemplificativi e non esaustivi, sono
considerate attività di tipo:
-
non sedentario, i venditori ambulanti, le imprese di costruzione, gli idraulici e i parrucchieri
che svolgono la propria attività prevalentemente presso l' abitazione dei clienti;
-
sedentario, le attività manifatturiere svolte all'interno di uno stabilimento produttivo, gli
esercizi commerciali, i ristoranti, i saloni di parrucchiere.