giovedì 17 aprile 2014

I nuovi diritti di cittadinanza


“L’evoluzione del diritto dell’informazione, nelle tre accezioni del diritto di informare, di informarsi e di essere informati è pre-condizione dell’emergere di nuovi diritti di cittadinanza intesi quale partecipazione consapevole e informata al processo decisionale pubblico”.

Con questo pensiero il filosofo Immanuel Kant anticipa quello che è accaduto secoli dopo e che oggi prende il nome di Open Government, un nuovo concetto di governo basato su un nuovo modo di condividere le informazioni e di essere “aperto” e “trasparente” nei confronti dei cittadini.


L’open Government consente di creare un nuovo modello di trasparenza, di liberare i dati pubblici per lo sviluppo economico e sociale, di informare, coinvolgere per valorizzare l’intelligenza collettiva, di recuperare la fiducia pubblica e di “riconsegnare” il ruolo di protagonista al Cittadino nella vita politica.

Ma cosa si intende per trasparenza amministrativa? Quali dati restituire alla collettività?

Il concetto di trasparenza è cambiato nel tempo: siamo passati da una trasparenza dei cittadini nei confronti dello Stato ad una trasparenza dello Stato nei confronti dei cittadini. La trasparenza, nella normativa vigente, è intesa come totale accessibilità alle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire il controllo diffuso da parte dei cittadini sull’operato delle istituzioni e, soprattutto, sull’uso delle risorse pubbliche, prevenendo, quindi, fenomeni corruttivi che costano all’Italia circa 60 milioni all’anno. Oggi, il D.Lgs. 33/2012, comunemente noto come “Legge sulla trasparenza” introduce, tra le novità, il diritto di accesso civico all’informazione che consente a chiunque di richiedere dati e documenti di cui sia stata omessa la pubblicazione. La normativa, inoltre, invita a pubblicare i dati sotto forma di Open Data (dati liberamente accessibili senza restrizione di copyright o altre forme di controllo, utilizzabili e riutilizzabili) che potranno, quindi, essere esportati, trattati e riusati per produrre nuovi servizi e soluzioni a vantaggio della collettività.

Quali sono, quindi, gli strumenti a supporto delle PA per il contrasto della corruzione?

Gli strumenti sono fondamentalmente due: il whistleblower introdotto dal D.Lgs. 190/2012 (un sistema organico di prevenzione della corruzione che prevede l'introduzione nel nostro ordinamento di un sistema di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti) e gli obblighi di pubblicazione stabiliti dal D.Lgs. 33/2013. La trasparenza, infine, trova un grande alleato nell’uso del tecnologie dell’informazione e della comunicazione: internet ed il World Wide Web consentono di rendere le informazioni disponibili nell’immediato ad un numero indefinito di soggetti in qualsiasi momento e in qualsiasi angolo geografico. Si tratta di un processo di cambiamento culturale per la gestione della cosa pubblica che nasce dalle nuove forme di “cittadinanza digitale” prodotte dall’uso crescente del web.
Stiamo vivendo, quindi, in una nuova agorà elettronica, che consente un nuovo legame con il cittadino, che offre potenzialità partecipative e che sta trasformando gli utenti da semplici consumatori a potenziali produttori di informazioni.