“che confusione, sarà
perché ti amo, è un’emozione, che cresce piano piano…” così cantavano i
Ricchi e Poveri nel 1981 e così canta ancora un Consigliere Comunale eletto
nella lista civica Molfetta Futura.
E’ un disco rotto che continuiamo ad ascoltare dal vivo,
purtroppo.
Sui siti on line leggiamo una sua personale prestazione
canora dal titolo “All’Ospedale di Molfetta una morte annunciata”. Tranquilli,
siamo in campagna elettorale, è la parodia alla canzone dei Ricchi e Poveri, un
copia e incolla per evitare la SIAE.
Analizziamo insieme i testi della sua “nuova” opera
artistica.
Parodia: “ciò che sta accadendo all’Ospedale di
Molfetta è sotto gli occhi di tutti ma nessuno interviene per superare una
criticità che ci porterà ben presto alla chiusura del Presidio”.
Testo originale: il 4 marzo 2014 l’Assessore Gentile,
accompagnata dall’Assessore Minervini e dal Sindaco Natalicchio, smentisce
categoricamente le voci di chiusura dell’Ospedale prendendo un pubblico impegno
a favore della sua salvaguardia e di un suo rilancio.
Parodia: “lunghi ed estenuanti tempi d’attesa che
possono raggiungere i sei mesi … visita cardiologica, di una mammografia,
visita ortopedica, nefrologica, esame endoscopico”.
Testo originale: le visite ortopediche e nefrologiche vengono erogate in tempi
assolutamente contenuti; per le visite cardiologiche potranno essere dimezzati i tempi di attesa
con l’assegnazione di un cardiologo al Distretto; solo l’esame
mammografico richiede mesi di attesa
(c’è un solo radiologo che esegue tale
indagine); non è superfluo ricordare che i tempi di attesa delle prestazioni
specialistiche sono dettati dal CUP (Centro Unico di Prenotazione) che assegna la stessa prestazione alla struttura ospedaliera che per prima nel tempo ha disponibilità;
pertanto il problema delle liste di attesa non è del Presidio Ospedaliero di Molfetta ma della ASL, delle Regione,
di tutto il territorio nazionale che risponde alle regole del Servizio sanitario nazionale.
Parodia: “le uniche strutture complesse rimaste sono
Urologia e Anestesia che a breve potrebbero passare all’Ospedale San Paolo di
Bari”.
Testo Originale: le
strutture complesse sono Urologia, Anestesia e Chirurgia e di queste non è
previsto alcun trasferimento all’Ospedale San Paolo di Bari.
Parodia: “… la Chirurgia, per un’inspiegabile
atteggiamento medico, ha perso la fondamentale Endoscopia che di fatto
costringe i nostri concittadini a rivolgersi ad altre strutture con una serie
di criticità logistiche”.
Testo Originale:
l’esame endoscopico si esegue con regolarità all’Ospedale di Molfetta sia per
l’utenza interna del Presidio sia per l’utenza esterna. Il servizio è
momentaneamente sospeso perché c’è stato un guasto tecnico alla sterilizzatrice
che ad oggi, per inspiegabili ritardi burocratici e nonostante i reiterati
solleciti dei responsabili, non è stata ancora riparata. Sia il reparto di Urologia sia il reparto di
Chirurgia registrano una mobilità attiva, sono cioè i cittadini di atri paesi limitrofi e altre ASL che vengono a farsi operare nel
Presidio Ospedaliero di Molfetta.
Parodia: “… da oltre 4 mesi il reparto di Cardiologia
non riesce a ottenere gli elettrocardiogrammi, mentre l’urologia ha bisogno di
apparecchiature urgenti”
Testo Originale: a
parte il fatto che la Cardiologia ha necessità dell’elettrocardiografo per fare
gli elettrocardiogrammi (non è andato a buon fine il copia ed incolla), il
reparto di Urologia è quello, tra i reparti del Presidio, che è stato recentemente dotato di apparecchiature tra le più efficienti e moderne esistenti sul mercato .
Parodia: “In Chirurgia avevano la Gastroscopia e
Interologia adesso nulla di tutto ciò …”
Testo Originale: La
Chirurgia ha l’Endoscopia (è
l’insieme della Gastroscopia e della Colonscopia) e non ha l’Interologia (cos’è
Interologia? L’unica definizione recuperata da Google è una disciplina che
studiano i tifosi dell’Inter).
Parodia: “… e i medici di Molfetta lavorano
all’Ospedale San Paolo e, cosa gravissima, per ottenere una loro visita è
possibile solo con il servizio intramenia a pagamento”.
Testo originale:
Non risulta in nessun atto pubblico che medici di Molfetta prestino la loro
attività presso l’Ospedale San Paolo di Bari. Il ricorso forzoso all’intramenia è una gravissima accusa che va
documentata.
Parodia: “L’Ospedale di Molfetta ha bisogno di
profondi investimenti … una Risonanza Magnetica e chi più ne ha più ne metta”.
Testo originale:
Una Risonanza Magnetica è un importante investimento, sarebbe uno spreco di
risorse pubbliche se la tecnologia fosse improduttiva (sindrome da Grande
Porto).
Parodia: “Basti vedere il comportamento dei medici di
base che seppur chiamati, salvo il pagamento, preferiscono non far visita ai
pazienti”.
Testo Originale: I
medici di base sono medici convenzionati con il Servizio Sanitario Regionale e
non è dovuto alcun compenso. Anche questa è
una gravissima accusa che va documentata.
Parodia: “Tutti i laboratori di analisi, che
dovrebbero essere coordinati dalla direzione sanitaria, vanno in ferie con il
risultato che i pazienti devono rivolgersi tutti al laboratorio di analisi
dell’Ospedale di Molfetta che non riesce a soddisfare le esigenze di celerità e
di risultato”
Testo Originale: I
laboratori di analisi privati vengono coordinati dalla direzione del personale
della ASL in quanto convenzionati. Lavorano per budget mensilizzati e quindi
costretti a lavorare anche quando gli altri vanno in ferie. La celerità del
referto dipende esclusivamente dal modello organizzativo interno del
laboratorio analisi del Presidio Ospedaliero di Molfetta.
Fin qui l’analisi del testo.
Cosa ha fatto l’amministrazione comunale?
Il Sindaco Paola Natalicchio, lo stesso giorno della visita
dell’Assessore Gentile a Molfetta, ha inviato una relazione in Regione per
condividere gli obiettivi a breve-medio termine (potenziamento della
Nefrologia, Pediatria ) e a medio-lungo termine (potenziamento dei servizi
territoriali di base e attivazione del percorso operativo per elaborare un
crono programma che porterà alla nascita dell’Ospedale del Nord barese tra
Molfetta e Bisceglie.
In conclusione denigrare un bene comune per soli fini elettoralistici con una visione miope che non vuole estendere le criticità del presidio di Molfetta a quelle della ASL, della Regione e di tutto
il territorio nazionale, serve solo a creare inutili allarmismi nella
popolazione, ad allontanare la stessa dal nostro Ospedale facendo
falsamente credere che altrove possa
essere fornita una prestazione sanitaria più esaustiva, completa e rapida creando di fatto la mobilità passiva.
Ma i fatti ed i numeri dicono che non solo ciò che si vuole far credere non esiste ma che è vero il contrario e cioè che dell’Ospedale di Molfetta si servono
cittadini di altri paesi vicini e anche di altre ASL.
… basta una sola
canzone per far confusione, fuori e dentro di te ….